“Il leone e il suo riflesso“,
Un breve racconto che, credo possa aiutare a riflettere su come spesso la paura di quello che può accadere ci immobilizza, quando invece altro non è se non la proiezione dei nostri stessi timori.
L’insicurezza, la propria sensibilità, esperienze traumatiche vissute, possono portarci a proiettare al di fuori di noi paure e timori che apparentemente ci sembrano pericoli, a loro volta diventano impedimenti al nostro agire, al nostro essere liberi e padroni di noi stessi.
La paura conduce ad una realtà vissuta a metà, al bordo di un baratro con la convinzione di avere come unica possibilità quella di cadere giù, e non pensare di poterci lasciare andare, aggrappandosi ad altre possibilità…
La storia del nostro leone dice questo:
“In un lontano territorio popolato da mille animali, viveva un leone. Questa zona arida e difficile era caratterizzata da un forte vento che per la sua potenza increspava le pozze e gli stagni al punto tale da impedire all’acqua di riflettere il volto di chi si abbeverava.
Un giorno il leone decise di inoltrarsi nel bosco per cacciare, la caccia fu lunga e faticosa e costretto dalla seta si mise in cerca di una fonte. Ad un tratto trovò uno stagno al quale non era mai approdato prima. L’acqua era fresca e pulita, lo stagno placido e invitante. Il leone si avvicinò per bere.
Senza il vento però, l’acqua era libera di compiere il suo dovere e d’un tratto il leone si scontrò per la prima volta con la sua immagine riflessa.
Avrebbe potuto essere stupito, ma invece ebbe paura. Il leone fu subito convito che si trattasse di un rivale agguerrito e pericolosamente pronto a difendere lo stagno.
Inizialmente decise di abbandonare la postazione, ma poi preso dalla sete indugiò e torno indietro. L’altro era lí pronto a restituirgli lo sguardo e la ferocia, dall’altra parte la sete legava i suoi passi e non lo faceva allontanare dallo stagno.
Si accovacciò, aspettò il momento adatto e ruggì nel tentativo si spaventare il rivale, e l’acqua fedele gli restituì il ghigno.
Alla fine la sete ebbe la meglio e dopo altri ostinati tentativi, decise di avvicinarsi e bere. Il leone riflesso sparì!
..Affrontare, come il leone, il proprio riflesso, le proprie paure, può condurci una prima consapevolezza, alla possibilità di vivere le nostre sensazioni, i nostri vissuti ed esperienze senza timori.
Forse quello che serve è “avere il coraggio di fare il primo passo“.
Riconoscere qual è la nostra forza consente di agire e di andare avanti, vivendo, a pieno, ogni istante della nostra vita!